Da un giorno all’altro, tutto è cambiato: Mario ha perso la vita in un incidente stradale. Oltre a dover elaborare il lutto e prendersi cura dei bambini, Lea è stata travolta da una marea di problemi, che ha dovuto affrontare in un momento davvero difficile.
Sapendo che la vita è spesso piena di imprevisti, la coppia aveva già provveduto a quantificare l’impatto di eventuali scherzi del destino e aveva adottato alcuni provvedimenti. Anche perché una cosa andava assolutamente evitata: che la famiglia dovesse essere costretta a lasciare la nuova casa, frutto di tanti sacrifici. Questo atteggiamento previdente si è rivelato provvidenziale per Lea, in quanto ora è l’unica persona della famiglia che percepisce un reddito e la sua posizione di fronte al creditore ipotecario è completamente cambiata.
Quando si verifica un decesso, la banca analizza la situazione del coniuge superstite e appura se questa persona dispone di mezzi sufficienti per continuare a far fronte al finanziamento in essere. Lea e Mario erano stati molto accorti: avevano discusso di questa eventualità poco prima dell’acquisto e avevano constatato che entrambi sarebbero stati in grado di sostenere l’onere della casa anche da soli, qualora fosse accaduto il peggio. Se la sostenibilità non è garantita, il creditore ipotecario ha il diritto di richiedere un ammortamento straordinario per ridimensionare il finanziamento entro livelli accettabili. La persona superstite ha bisogno di un capitale sufficiente per coprire tali costi (spesso comprensivi di un indennizzo per scadenza anticipata), che possono ammontare a diverse decine di migliaia di franchi, se l’ipoteca deve essere estinta anticipatamente.
Nell’ambito del secondo pilastro (LPP) è contemplata una copertura per i casi di decesso e invalidità. Tuttavia, spesso tale soluzione non è sufficiente per assicurare il mantenimento della situazione finanziaria precedente. Molti proprietari di abitazioni, per di più, riducono ulteriormente le prestazioni spettanti in caso di decesso o invalidità, in quanto attingono al secondo pilastro per finanziare l’acquisto dell’immobile. Ne consegue che, nel momento in cui si verifica il peggio, si trovano costretti a vendere l’abitazione di proprietà.
Il primo provvedimento da adottare per continuare a soddisfare i requisiti posti dal creditore è dunque quello di ridurre il debito ipotecario, ad es. Utilizzando la somma erogata da un’assicurazione diretta in caso di decesso in tale circostanza, in modo da alleviare la pressione finanziaria, oppure ricorrendo a un ammortamento indiretto tramite un prodotto assicurativo del pilastro 3a che preveda l’erogazione di una somma in caso di decesso.
Naturalmente, anche il rischio di invalidità può essere coperto in questo modo, disponendo l’erogazione di una rendita o, in ogni caso, l’esonero dal pagamento dei premi. Un effetto secondario positivo di questi provvedimenti: oltre alle forme di copertura descritte in precedenza, con questi prodotti è possibile ottenere anche detrazioni fiscali.
Acquistare un’abitazione significa anche affrontare i rischi legati al possesso di un immobile, sia quando va tutto bene che in caso di problemi. Certo: la copertura per l’abitazione di proprietà costa alcune centinaia di franchi, ma garantisce un’ampia sicurezza finanziaria ai superstiti. Vale la pena di richiedere la consulenza di uno specialista per trovare la soluzione migliore in sintonia con le proprie esigenze.