Alla fine di febbraio Martina Kalmes ha fatto le valigie ed è partita per la Svizzera, dove ha soggiornato cinque mesi per conoscere più a fondo i reparti IT Svizzera. È tornata a casa da qualche settimana e ci riferisce le sue impressioni. «Per me il soggiorno in Svizzera ha rappresentato un’opportunità straordinaria per imparare qualcosa di nuovo, proprio dopo la pandemia. Non solo ho potuto avere una visione completa dei reparti IT del Gruppo, ma ho anche ampliato la mia rete di contatti», afferma Martina.
La carriera di Martina Kalmes presso l’Hevetia Germania è iniziata ben presto alternando lo studio e la pratica in informatica economica. «La mia famiglia è da sempre stata molto attiva in questo ambito: infatti, sia mio padre che mia madre vi lavorano da tempo e sono stati proprio loro ad indurmi a seguire le loro orme». Dopo la formazione, Martina ha svolto a lungo le funzioni di sviluppatrice di software e responsabile delle applicazioni ed è stata a capo di diversi progetti di automazione e digitalizzazione. Da tre anni è responsabile di un team formato da 14 sviluppatori.
Lo scorso anno Martina ha ricevuto una proposta per un avanzamento di carriera in qualità di responsabile del reparto «Architettura e Tecnologia». Contemporaneamente, nell’ambito di uno stage di alcuni mesi in Svizzera, le è stata offerta la possibilità di conoscere meglio i reparti IT del Gruppo. «Sono stata molto felice di avere avuto questa opportunità, la considero un importante riconoscimento del mio lavoro. Non ci ho quindi pensato troppo e mi sono decisa sia per il posto di responsabile di reparto sia per intraprendere lo stage», racconta Martina.
All’inizio di gennaio 2022 Martina ha iniziato il suo stage all’interno del team Strategic Trasformation e Business Support. Ci sono poi state molte altre occasioni che le hanno consentito di raccogliere impressioni da tutti i reparti dell’IT Svizzera. «La cosa che più mi ha colpita è stata la dimensione dei team e i tanti progetti paralleli. In Germania, nel reparto IT sono impiegate 100 persone mentre in Svizzera sono ben 400». Sebbene un numero maggiore di progetti renda più difficile avere il quadro completo della situazione, la Svizzera può beneficiare di un vantaggio indiscusso: «I tanti specialisti e specialiste costituiscono una squadra con una vasta gamma di conoscenze e competenze». Per il settore Architettura e Tecnologia Martina ha raccolto alcuni spunti e visto procedure che vorrebbe ora applicare anche in Germania. «In particolare, durante il mio stage più lungo nel reparto «Enterprise Architecture Management» ho potuto dare uno sguardo approfondito a una parte del mio futuro ambito di competenza», racconta. «Inoltre, ho potuto costituire un’ampia rete di contatti che ovviamente continuerò a curare e a mantenere; una premessa estremamente importante per discutere in futuro di temi, raccogliere perizie e lavorare assieme a vari progetti».
Oltre agli approfondimenti professionali, Martina ha anche avuto il tempo di scoprire la bellezza dei paesaggi svizzeri: «Essendo un’appassionata escursionista, non volevo farmi sfuggire l’occasione di viaggiare attraverso il Paese, e non solo per lavoro. La vista sull’Eiger, il Mönch e la Jungfrau, il Lago dei quattro Cantoni o il Cervino sono semplicemente fantastici» prosegue Martina sorridendo. «Si è trattato del mio primo soggiorno prolungato all’estero ed è stata un’esperienza straordinaria, anche a livello personale. Tutti si sono dimostrati molto disponibili, cordiali e mi hanno offerto un interessante quadro della loro situazione lavorativa. Mi auguro vivamente di poter tornare presto a Basilea».
Tornata in Germania, a fine del 2022 Martina assumerà la funzione di responsabile del reparto Architettura e Tecnologia. «Trovarsi in una posizione del genere significa assumersi maggiori responsabilità. Ovviamente nutro un certo timore nei confronti di queste nuove mansioni, ma amo le sfide e la sola idea già mi entusiasma». Nella sua funzione Martina non intende solo svilupparsi professionalmente, ma anche rappresentare un modello per le donne operanti nel settore informatico. «Le donne che ambiscono a un ruolo dirigenziale dovrebbero prendere l’iniziativa e parlare delle loro capacità e aspettative di carriera. E con questo non mi riferisco solo ad ampliare le reti di contatti, ma anche ad assumere attivamente la responsabilità dei progetti», spiega. Per attirare le professioniste IT, le aziende dovrebbero anche proporre modelli di lavoro flessibili, come il top-sharing o i programmi di mentoring. «In base alle mie esperienze, posso affermare che all’Helvetia ho sempre avuto a che fare con persone che mi hanno spronata e sostenuta nel corso della mia carriera. E di questo sono enormemente grata».