In classe o durante la ricreazione, in un club sportivo o durante un’escursione: i ragazzi sono sempre più spesso in giro senza i genitori e vogliono scoprire il mondo da soli o con gli amici. Di tanto in tanto, però, può succedere qualcosa di spiacevole. Talvolta non è chiaro chi debba pagare i danni in caso di incidenti o contrattempi e questa incertezza è spesso causa di controversie legali. Quando poi l’incidente provoca feriti e lesioni permanenti, lo scotto da pagare in termini economici è considerevole.
In questo caso specifico, le spese di cura sono coperte dall’assicurazione contro gli infortuni della cassa malati del figlio. Tuttavia, se la causa dell’infortunio risiede in una possibile violazione del dovere di diligenza o di sorveglianza, la cassa malati potrebbe eventualmente rivalersi nei confronti della scuola o dell’associazione sportiva. Se, ad esempio, un attrezzo difettoso ha causato un infortunio, la responsabilità dell’incidente ricade sul proprietario. In caso di lesioni, e soprattutto di danni ai denti, occorre inoltre conservare tutti i documenti.
Per prevenire il più possibile gli incidenti, i genitori possono dare il loro contributo scegliendo un percorso sicuro con i loro figli e accompagnandoli nei primi tragitti verso la scuola. In questo modo si assicurano che i figli siano in grado di guidare la loro bicicletta in maniera adeguata sulla strada e che indossino un abbigliamento molto visibile, soprattutto nelle stagioni più buie.
I genitori insegnano ai loro figli a non arrecare danni ai coetanei o agli adulti, sia che si trovino a scuola o in strada sia che stiano svolgendo un’attività all’interno di una squadra o di un’associazione. Se un figlio ha un incidente e qualcun altro subisce dei danni, le conseguenze finanziarie sono di solito coperte dall’assicurazione responsabilità civile familiare. Detta copertura, tuttavia, è subordinata al fatto che il ragazzo sia ritenuto capace di intendere e di volere e che i genitori non abbiano rispettato il loro obbligo di sorveglianza.
Comunque sia, è chiaro che i genitori non possono controllare a vista i loro figli. Se in base alla situazione in loco, non è lecito attendersi che gli addetti alla sorveglianza dei ragazzi potessero intervenire, se il danno è imputabile solo in minima parte al minore o se quest’ultimo non è ancora in grado di intendere e di volere, la compagnia di assicurazione può ritenere ingiustificata la richiesta di risarcimento e respingerla. In questi casi i genitori non devono rispondere dei danni, perché molte compagnie assicurative, tra cui l’Helvetia, coprono anche i danni causati dai figli che non sono ritenuti capaci di intendere e di volere. Inoltre tali compagnie offrono anche una copertura facoltativa, affinché vengano rimborsati diversi altri danni e sia possibile, ad esempio, continuare ad avere un rapporto amichevole con i vicini.