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  • Ammortizzare o rimanere flessibili?

    19.01.2024 | Marco Tomasina
    La scadenza di un’ipoteca comporta decisioni non da poco. Per non rischiare di rimetterci, è bene non fermarsi al solo tasso d’interesse, bensì considerare nel loro insieme tutti gli aspetti coinvolti: immobile, ipoteca, previdenza, rischio e imposte.
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Ammortizzare o rimanere flessibili?

19.01.2024 | Marco Tomasina
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La scadenza di un’ipoteca comporta decisioni non da poco. Per non rischiare di rimetterci, è bene non fermarsi al solo tasso d’interesse, bensì considerare nel loro insieme tutti gli aspetti coinvolti: immobile, ipoteca, previdenza, rischio e imposte.

Eredità: ponderare bene come usarla

Facciamo l’esempio di una coppia di coniugi a cinque anni dalla pensione, che possiede una casa di proprietà e ha recentemente ereditato CHF 120’000. L’immobile è gravato da un’ipoteca a dieci anni per CHF 450’000, in scadenza tra sei mesi. Ora, considerato l’aumento dei tassi, i coniugi si chiedono se sia il caso di prorogare l’ipoteca o se non sia meglio ammortizzarla – in parte o totalmente – attingendo all’eredità o all’avere di vecchiaia.

I pericoli di una visione parziale

Esaminando le questioni singolarmente si rischia di ottenere risultati non proprio ottimali, che non possono più essere corretti a posteriori o lo sono solo a prezzo di ingenti spese. Nell’attuale contesto dei tassi d’interesse, viene naturale pensare all’eredità o all’avere di vecchiaia per ammortizzare l’ipoteca, così da ridurre sia l’ammontare dell’anticipo sia l’onere degli interessi in vista del pensionamento. Una decisione che, apparentemente, regala maggiore indipendenza e libertà.

Più flessibilità dopo il pensionamento

Nell’ambito di una consulenza indipendente si esamina la situazione in ottica globale: già oggi l’anticipo di cui usufruisce la coppia è inferiore al limite previsto per il momento del pensionamento, pari al 65%. Pertanto, non c’è urgenza di ammortizzare. Anzi, agire in questo senso aumenta inutilmente l’onere fiscale, perché diminuiscono gli interessi da detrarre. Se in più si attinge al capitale accumulato nella cassa pensioni, anche il reddito da rendita si riduce, il che impone ulteriori future limitazioni nelle spese di sostentamento, nei viaggi e negli hobby. A conti fatti, mantenere invariata l’ipoteca piuttosto che ammortizzarla non fa un’enorme differenza sul piano finanziario; per contro, l’ammortamento riduce nettamente il futuro margine di manovra.

Se poi si sceglie la via dell’ammortamento parziale, bisogna considerare ulteriore svantaggi: molti offerenti trovano poco interessanti le ipoteche per somme ridotte, il ventaglio degli istituti tra cui scegliere è limitato e le condizioni sono generalmente peggiori.

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«Se si adotta un’ottica globale, si finirà il più delle volte per concludere che è meglio prorogare l’ipoteca piuttosto che compromettere il margine di manovra futuro optando per un ammortamento».
Sasa Vranjes, responsabile del Centro di competenza MoneyPark

Valutare l’investimento diretto nell’abitazione di proprietà o altre alternative

La coppia, quindi, dovrebbe vagliare se non sia più opportuno investire l’eredità direttamente nella propria abitazione, magari sotto forma di lavori finalizzati al mantenimento del valore, che possono essere distribuiti su più anni per ottenere un vantaggio fiscale, oppure, se ha in programma di vendere, in interventi che ne aumentino il valore, come l’isolamento esterno o un impianto fotovoltaico. Spesso per le misure di natura energetica sono addirittura previste sovvenzioni statali. Una terza opzione potrebbe essere quella di ampliare la casa, ad esempio con una dépendance, per poi affittarla incamerando un reddito aggiuntivo. Al di là dell’investimento diretto nell’abitazione, un’altra strada percorribile è investire sul mercato dei capitali e utilizzare i profitti conseguiti per coprire parte degli interessi ipotecari. La coppia può così impiegare il proprio patrimonio in funzione della situazione e preservare al contempo il proprio margine di manovra finanziario.

Rialzo dei tassi in vista? Prorogare con anticipo

Se si adotta un’ottica globale, alla fine si arriverà a propendere per la proroga dell’ipoteca. Certo, la situazione dei tassi d’interesse va tenuta presente, ma non deve condizionare la decisione. Molti offerenti permettono di bloccare le condizioni da sei a dodici mesi prima della scadenza senza alcun costo aggiuntivo: un’ottima opportunità se si teme un rialzo. E qualora si intenda vendere l’immobile, vi sono offerenti di ipoteche a tasso fisso che permettono di disdire l’ipoteca senza spese o dietro corresponsione di una somma forfettaria fissa. Anche un’ipoteca Saron potrebbe essere un’opzione, ma al momento è relativamente cara ed espone a un rischio di fluttuazione del tasso più elevato. In questo caso, però, si potrebbe sfruttare l’eredità come riserva di capitale e, nell’eventualità di un forte aumento dei tassi d’interesse, procedere a un ammortamento.

Sarebbe un peccato, soprattutto in vista del prossimo pensionamento, se la coppia trascurasse tutte queste considerazioni e si lasciasse guidare nella propria decisione solo da un paio di punti base in più o in meno sul tasso ipotecario. Vale quindi la pena assumere una prospettiva globale.

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