Vi raccontiamo una storia realmente accaduta: un produttore svizzero di derrate alimentari è stato contattato da un sedicente collaboratore di un noto grande magazzino in Inghilterra, apparentemente interessato a una grossa fornitura di generi alimentari. Una volta discusso l’affare e dopo aver concordato un pagamento tramite fattura, la merce è stata consegnata al grande magazzino. Il pagamento tuttavia non è mai stato effettuato, anche dopo la data di scadenza della fattura. Dopo numerosi tentativi e intense ricerche, si è scoperto infine che il «falso» acquirente non aveva mai lavorato per il grande magazzino e che il suo indirizzo e-mail era fittizio. L’ammontare del danno subito dall’azienda fornitrice di derrate alimentari è stato di svariate migliaia di franchi.
Cosa può fare una PMI per non cadere vittima di simili tentativi di frode con l’utilizzo di identità di terzi (fake identity fraud)?
Anche adottando misure preventive sussistono sempre dei rischi residui. Perciò è importante tutelarsi adeguatamente. L’Helvetia consiglia a tutte le PMI di stipulare una Cyber assicurazione. In tal modo saranno al sicuro, tra le altre cose, da danni patrimoniali a seguito di una frode informatica, come nel caso descritto in precedenza (fake identity fraud).
I dispositivi informatici, i macchinari e gli impianti, sempre più spesso collegati in rete non incrementano solo l’efficienza del lavoro, ma anche il rischio di attacchi di criminali cibernetici. La Cyber assicurazione dell’Helvetia subentra se si verificano danni nonostante le misure di sicurezza informatica.