10 ottobre 2020, testo: Michèle Schaub, foto: Helvetia
Il FlexOffice diventerà la nuova norma in casa Helvetia, non solo nelle sedi centrali, ma anche nelle agenzie principali e generali. Alessandro dell’agenzia generale Coira ed Emily della sede principale di Basilea ci raccontano come si vive e si lavora in modalità FlexOffice.
«Lavoro molto più efficientemente in ufficio che a casa».
«Per noi collaboratori del Servizio esterno, il FlexOffice non è una novità, infatti abbiamo sempre goduto di molta libertà, potendo organizzare in modo flessibile i nostri appuntamenti con i clienti. Capitava anche in passato che, tra un appuntamento e l’altro, ci si sedesse in un caffè per lavorare. Mettere questa opzione a disposizione di tutti i collaboratori e promuovere un sano equilibrio tra lavoro e vita privata, rende sicuramente l’Helvetia un datore di lavoro ancora più interessante per me. In ogni caso, se facciamo astrazione degli appuntamenti con i clienti, io personalmente preferisco lavorare in ufficio piuttosto che a casa. Grazie ai nostri ampi locali, ho potuto lavorare in ufficio anche durante il periodo delle più severe restrizioni dovute al coronavirus. In ogni caso non potevo stare sempre a casa, dovevo comunque recarmi all’ufficio postale. Inoltre, circa un anno fa sono diventato padre, quindi non è sempre facile concentrarsi esclusivamente sul lavoro a casa. In ufficio ci sono meno distrazioni, ho tutti i miei documenti direttamente a portata di mano e ho la possibilità di parlare con i colleghi, tutti fattori che sono fonte di motivazione e che alla fine mi rendono più efficiente».
«Sì, mi piace lavorare in FlexOffice, lo trovo molto piacevole».
«Durante il confinamento anche tutti noi dell’Helvetia Service Center (HSC) siamo stati spediti a casa e posso dirvi che all’inizio abbiamo dovuto far fronte a un cambiamento sostanziale. Sono molto contenta che ci sia questa possibilità e che sia stata introdotta una modalità di lavoro, che non ci vincola a un luogo né a orari fissi. Oltre a lavorare al 60% presso l’Helvetia, studio economia aziendale alla Scuola universitaria professionale. Grazie al FlexOffice è ancora più semplice gestire i propri impegni per chi svolge un’attività lavorativa durante gli studi. Mi piace molto poter lavorare almeno mezza giornata a settimana da casa e, a volte, anche al di fuori degli orari di lavoro canonici. Per quanto riguarda i dispositivi e la relativa attrezzatura, non mi manca nulla. Rispetto a quando sono in ufficio, il mio livello di produttività è praticamente invariato. Il grande vantaggio risiede nel fatto che non si «perde tempo» per recarsi al lavoro. All’interno dell’HSC abbiamo elaborato un piano per stabilire chi lavora in FlexOffice e in quali orari. Il lunedì siamo tutti in ufficio per le nostre riunioni settimanali, negli altri giorni ci siamo organizzati in modo che manchino al massimo due persone nel nostro team. In questo modo non viene mai a meno la possibilità di parlare un po’ con i colleghi, si tratta di un aspetto che apprezzo molto, perché le conversazioni faccia a faccia sono molto più personali delle videochat».
Questo aspetto varia molto da un reparto all’altro, a seconda della loro area di responsabilità, i quadri dirigenti e i collaboratori definiscono, ad esempio, le giornate in cui ci si deve recare in ufficio o si può restare a casa (tali disposizioni a volte valgono per tutto il team), in modo da trarre il massimo beneficio dalle nuove possibilità. Comunque sia, c’è qualcosa che accomuna tutti i collaboratori della nostra azienda: grazie al loro impegno esemplare negli ultimi mesi, hanno fatto sì che il FlexOffice sia diventato la nostra nuova normalità in casa Helvetia. Come azienda questo rappresenta un grande passo avanti in termini di attrattiva e «posto di lavoro del futuro».