Decidere se optare per un versamento volontario nella previdenza per la vecchiaia è una scelta del tutto personale. Fatto è che per molti dopo il pensionamento le prestazioni dell’AVS e della cassa pensione sono insufficienti. Non si tratta solo di risparmiare sulle imposte, ma anche di pensare alla propria previdenza. Per mantenere in vecchiaia la propria flessibilità finanziaria occorre in ogni caso un ulteriore cuscinetto finanziario garantito dal pilastro 3a. E chi ha iniziato a risparmiare in gioventù, con il terzo pilastro dispone già di un capitale proprio per l’eventuale acquisto di un’abitazione di proprietà.
È senz’altro opportuno avere un semplice conto 3a e un obiettivo di risparmio prefissato. Tuttavia, la semplice apertura di un conto richiede molta autodisciplina e il versamento sistematico di contributi, altrimenti si rischia di perdere di vista il proprio obiettivo di risparmio. La tentazione è grande per concedersi prima delle belle ferie o acquistare una moderna e-bike. E quando poi i mezzi finanziari scarseggiano, a seconda delle circostanze, non siamo più in grado di versare nel terzo pilastro, tra l’altro anche a seguito di un infortunio o una malattia. In questi casi, una soluzione assicurativa subentrerebbe nel versamento dei contributi.
Non deve necessariamente trattarsi di una soluzione costosa, con una copertura globale. Una soluzione di previdenza 3a deve in primo luogo rispondere alle esigenze personali ed essere conforme al proprio budget. Pertanto, anche un semplice conto fondi 3a di un’assicurazione consente di versare in modo molto flessibile i contributi previsti. Chi ricerca una sicurezza maggiore, può optare per un’assicurazione di risparmio. Ma è anche possibile strutturare soluzioni di previdenza globali in base alle proprie esigenze individuali. Rispetto a un convenzionale conto 3a, una soluzione di previdenza del pilastro 3a offerta da un’assicurazione presenta diversi vantaggi.