Riscatto nella cassa pensione. Ne vale la pena?
Che cos’è un riscatto volontario nella cassa pensione?
Normalmente con gli accrediti di vecchiaia annuali si generano gli averi di vecchiaia futuri. I contributi dovuti dalle dipendenti e dai dipendenti vengono detratti direttamente dal salario e il datore di lavoro versa almeno lo stesso importo. Chi desidera incrementare ulteriormente i propri averi di vecchiaia per colmare le lacune a livello di copertura, può farlo tramite un riscatto volontario nella cassa pensione.
In quali casi vale la pena effettuare un riscatto nella cassa pensione?
Insieme al 1° pilastro (AVS/AI), la rendita della cassa pensione (2° pilastro) mira a garantire il tenore di vita abituale e un reddito da rendita complessivo pari a circa il 60% del reddito precedente. In caso di lacune nella cassa pensione può essere utile optare un riscatto volontario. Il riscatto permette di incrementare le prestazioni di vecchiaia (e, a seconda del piano di previdenza, anche le prestazioni di rischio) e di migliorare la copertura di previdenza.
Quanto è possibile versare?
La somma di riscatto massima (possibile) è indicata in linea di principio nel certificato di previdenza personale della cassa pensione. Spetta alla cassa pensione interessata dire se e in quale misura i versamenti siano possibili nei singoli casi. Spesso per un primo riscatto volontario è stabilito anche un importo minimo.
Inoltre, vi sono altre importanti condizioni di cui occorre tener conto. Un prelievo anticipato per finanziare l’acquisto di un’abitazione di proprietà, ad es., deve essere rimborsato prima di poter effettuare un riscatto volontario nella cassa pensione.
Con quale frequenza è possibile effettuare un riscatto nella cassa pensione?
In linea di massima si applica il corrispondente regolamento della cassa pensione. Prima di effettuare un riscatto dovreste quindi sempre rivolgervi alla cassa pensione. Spesso è previsto un importo minimo per il riscatto e a seconda della somma di riscatto possibile, i singoli versamenti e le relative tempistiche possono essere pianificati individualmente.
In relazione al riscatto nella cassa pensione, in base a una sentenza del tribunale federale di gennaio 2001, si applica un periodo di blocco di tre anni per il successivo prelievo di capitale. Occorre assolutamente tenere in considerazione questo aspetto se desiderate prelevare i vostri averi di vecchiaia in un secondo momento sotto forma di capitale.
Cosa hanno voluto sapere altre persone interessate
Le nostre consulenti e i nostri consulenti alla clientela rispondono ad alcune domande frequenti. Fateci anche voi una domanda. Saremo lieti di aiutarvi.
Manuela H. (63), Visp
Quanto denaro si dovrebbe avere nella cassa pensione?
Non è facile rispondere in termini generali. Tuttavia, è un dato di fatto che per molte persone gli averi di vecchiaia della propria cassa pensione siano da annoverare tra i valori patrimoniali maggiori e spesso non se ne è nemmeno consapevoli. Questo perché si risparmia l’importo in questione nel corso della propria attività professionale svolta per anni.
Dare uno sguardo al certificato di previdenza della vostra cassa pensione vi consente di avere una valida panoramica sullo stato degli averi di vecchiaia attuali. Inoltre, sulla base dei probabili averi di vecchiaia, viene indicata anche la vostra rendita di vecchiaia corrispondente. Partendo dal presupposto che la rendita AVS e la rendita della cassa pensione dovrebbero essere pari a circa il 60% del reddito precedente, potete dedurre il capitale di vecchiaia necessario. Un’analisi previdenziale individuale contribuisce in modo decisivo a identificare le lacune esistenti e a trovare le soluzioni adeguate.
Remo K. (54), Allschwil
Qual è il momento migliore per effettuare un riscatto?
Di norma, i riscatti sono utili in vista del pensionamento e vanno effettuati sulla base di un’adeguata pianificazione pensionistica. In questo modo è possibile effettuare versamenti volontari nella cassa pensione in modo mirato, a condizione che siano disponibili i mezzi finanziari necessari. Distribuendo i versamenti su più anni, non solo incrementerete in modo mirato la vostra rendita, ma risparmierete anche sulle imposte. Circa otto-dieci anni prima del pensionamento è un buon momento per effettuare un riscatto.
Se al momento del pensionamento desiderate farvi versare gli averi di vecchiaia o una parte di essi, l’ultimo riscatto volontario deve essere stato effettuato almeno tre anni prima. A causa del periodo di blocco, le imposte risparmiate sarebbero altrimenti dovute.
Manuela H. (63), Visp
Quanto denaro si dovrebbe avere nella cassa pensione?
Non è facile rispondere in termini generali. Tuttavia, è un dato di fatto che per molte persone gli averi di vecchiaia della propria cassa pensione siano da annoverare tra i valori patrimoniali maggiori e spesso non se ne è nemmeno consapevoli. Questo perché si risparmia l’importo in questione nel corso della propria attività professionale svolta per anni.
Dare uno sguardo al certificato di previdenza della vostra cassa pensione vi consente di avere una valida panoramica sullo stato degli averi di vecchiaia attuali. Inoltre, sulla base dei probabili averi di vecchiaia, viene indicata anche la vostra rendita di vecchiaia corrispondente. Partendo dal presupposto che la rendita AVS e la rendita della cassa pensione dovrebbero essere pari a circa il 60% del reddito precedente, potete dedurre il capitale di vecchiaia necessario. Un’analisi previdenziale individuale contribuisce in modo decisivo a identificare le lacune esistenti e a trovare le soluzioni adeguate.
Remo K. (54), Allschwil
Qual è il momento migliore per effettuare un riscatto?
Di norma, i riscatti sono utili in vista del pensionamento e vanno effettuati sulla base di un’adeguata pianificazione pensionistica. In questo modo è possibile effettuare versamenti volontari nella cassa pensione in modo mirato, a condizione che siano disponibili i mezzi finanziari necessari. Distribuendo i versamenti su più anni, non solo incrementerete in modo mirato la vostra rendita, ma risparmierete anche sulle imposte. Circa otto-dieci anni prima del pensionamento è un buon momento per effettuare un riscatto.
Se al momento del pensionamento desiderate farvi versare gli averi di vecchiaia o una parte di essi, l’ultimo riscatto volontario deve essere stato effettuato almeno tre anni prima. A causa del periodo di blocco, le imposte risparmiate sarebbero altrimenti dovute.
