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  • Congedo di paternità e riforma delle prestazioni complementari

    10.12.2020 | Priska Schnell
    Prima o poi, i cambiamenti sociali si traducono in regole, leggi e ordinanze. L’elettorato svizzero si è espresso a favore del congedo di paternità lo scorso settembre. Dopo un dibattito parlamentare piuttosto lungo, la riforma delle prestazioni complementari è stata approvata dal Consiglio federale nel gennaio 2020. Entrambe le «novità» entrano in vigore a inizio 2021: ecco le nuove regole.
538780474

Congedo di paternità e riforma delle prestazioni complementari

10.12.2020 | Priska Schnell
538780474
Prima o poi, i cambiamenti sociali si traducono in regole, leggi e ordinanze. L’elettorato svizzero si è espresso a favore del congedo di paternità lo scorso settembre. Dopo un dibattito parlamentare piuttosto lungo, la riforma delle prestazioni complementari è stata approvata dal Consiglio federale nel gennaio 2020. Entrambe le «novità» entrano in vigore a inizio 2021: ecco le nuove regole.

Due settimane di congedo di paternità

Il 27 settembre 2020 l’elettorato ha detto sì al congedo di paternità. La modifica della legge entrerà in vigore il 1° gennaio 2021. Il congedo di paternità retribuito è finanziato dall’indennità per perdita di guadagno (IPG).

Hanno diritto a due settimane di congedo i padri che ...

  • possono dimostrare di essere il padre legale del bambino al momento della sua nascita, sulla base di un matrimonio o per riconoscimento della paternità e
  • al momento della nascita del figlio svolgevano un’attività lucrativa come lavoratori dipendenti o indipendenti oppure percepivano indennità giornaliere per disoccupazione, malattia o infortunio e 
  • nei nove mesi immediatamente precedenti alla nascita del figlio erano assicurati nel regime obbligatorio presso l’AVS e in questo periodo hanno lavorato per almeno cinque mesi.

Non sussiste alcun diritto in caso di adozioni.

È possibile usufruire dei relativi giorni di ferie in una sola volta oppure prendere singole giornate, in ogni caso si deve beneficiare del congedo entro sei mesi dalla nascita del figlio. Come avviene anche per la maternità, lʼindennità ammonta all’80% del reddito lordo medio percepito prima della nascita, in ogni caso al massimo CHF196 al giorno. Per finanziare questa prestazione, il contributo relativo all’indennità per perdita di guadagno viene aumentato di 0,05 punti percentuali. I costi vengono divisi a metà tra datore di lavoro e dipendente.

Riforma delle prestazioni complementari (PC)

Nel 2015 è iniziata la procedura di consultazione sulla riforma delle PC. L’obiettivo consiste nell’ottimizzare il sistema delle PC e nellʼeliminare gli incentivi inadeguati. In linea di principio, il livello delle prestazioni dovrebbe rimanere invariato e il capitale di risparmio della previdenza professionale obbligatoria dovrebbe essere tutelato meglio. La riforma entra in vigore il 1° gennaio 2021.

La riforma delle PC affronta in modo mirato l’aumento dei costi senza ridurre il livello delle prestazioni

Possono richiedere le prestazioni complementari le persone residenti in Svizzera che percepiscono rendite AVS o prestazioni dell’AI. Dal 2000, le spese sono più che raddoppiate. Nello stesso periodo, il numero di individui che usufruisce di prestazioni complementari è aumentato di oltre il 60%, raggiungendo quota 330’000 persone circa.

I punti chiave della riforma
  • La novità è che verrà introdotta una soglia per la sostanza.
  • Inoltre si terrà maggiormente in considerazione la sostanza.
  • Sono state inasprite le disposizioni in materia di rinuncia alla sostanza.
  • A determinate condizioni, gli eredi sono tenuti al rimborso.
  • I soggiorni all’estero sono soggetti a sanzioni più severe.
  • Gli importi massimi per le pigioni sono stati aumentati. In moda da tener in considerazione la diversità degli oneri, sono state create tre regioni (di residenza).
  • Il premio della cassa malati è limitato al premio effettivamente pagato, se questo risulta inferiore al premio medio regionale.
  • Le misure adottate a livello del 2° pilastro alleviano ora l’onere dei disoccupati più anziani.

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