Prima di andare in giro per la Svizzera senza far rumore e a emissioni zero, dovete farvi le domande seguenti: Di quale autonomia necessito? Se ad esempio percorrete quotidianamente 50 chilometri per recarvi al lavoro, anche un’auto elettrica dotata di batteria di prima generazione è in grado di coprire questa distanza e persino durante la stagione fredda. Se tuttavia vi occorre un’autonomia di oltre 100 chilometri, può risultare difficoltoso percorrere questa tratta con le auto elettriche provviste di batterie più vecchie. In tal caso è meglio puntare su una batteria più grande e più nuova.
L’auto viene ricaricata prevalentemente a casa tramite una wallbox, presso il datore di lavoro o una colonna di ricarica pubblica? Questa domanda è molto importante considerato che le automobili elettriche dispongono di diverse tecnologie di ricarica e pertanto possono essere usate in modo diversamente flessibile. Se un’auto elettrica si ricarica rapidamente (corrente continua DC), si può riutilizzarla in un tempo relativamente breve per tragitti più lunghi.
Se invece è disponibile soltanto la ricarica normale a corrente alternata (AC), occorrono alcune ore se non l’intera notte per ricaricare l’auto elettrica tanto da raggiungere nuovamente una certa distanza. In questo caso converrebbe dunque ricaricare il veicolo a casa. Pertanto, occorre assolutamente informarsi in primo luogo sull’infrastruttura di ricarica in loco e prestate attenzione alla tecnologia di ricarica.
Come potete immaginare: la batteria nell’auto elettrica è la componente più costosa. Quanti più cicli di ricarica ha alle spalle, tanto maggiore sarà il suo invecchiamento. Le batterie sopportano senza problemi da 500 a 1000 cicli di ricarica. E quanto più è grande la batteria, tanto minore è il rischio che l’accumulatore arrivi presto in fin di vita. Per questo motivo prestate particolare attenzione allo stato di salute della batteria e dunque chiedete il cosiddetto «state of health», in breve SOH.
Inoltre, chiedete di visionare i protocolli di verifica e il libretto di manutenzione. A ogni lavoro di manutenzione e riparazione l’autofficina sottopone ad accurato controllo la batteria. Se una venditrice o un venditore non è in grado di mostrarvi alcun protocollo o il libretto di manutenzione, è necessario essere prudenti. Un ulteriore consiglio: controllate all’acquisto se l’accumulatore ha ancora una garanzia in corso e in caso affermativo per quanto tempo è ancora valida. Quali condizioni di garanzia sussistono e potete accettare di rinunciare ai diritti legati alla garanzia?
Non lasciatevi fuorviare dall’autonomia indicata dai produttori. La distanza che potrete percorrere diminuisce di pari passo con l’invecchiamento della batteria. Va aggiunto inoltre che sulla prestazione della batteria incidono anche vari fattori come il comportamento alla guida, la temperatura esterna o l’utilizzo del riscaldamento o del climatizzatore. Ad esempio, dei 200 chilometri indicati di autonomia, in inverno se ne potranno forse percorrere soltanto 100 al massimo. Chiedete alla venditrice o al venditore di fornirvi i dati secondo la sua esperienza personale.
Un’automobile elettrica ha molto meno parti soggette a usura rispetto a un’auto con motore a combustione, infatti non esistono candele, cinghia dentata o tubo di scappamento. Tuttavia, prestate attenzione ai freni. Nelle auto elettriche i freni vengono intaccati maggiormente dalla ruggine rispetto ai veicoli tradizionali. Il motivo? Molti conducenti di auto elettriche accelerano e frenano avvalendosi soltanto del pedale del gas, senza utilizzare quello dei freni. Facendo così l’energia ritorna nell’accumulatore. Nel linguaggio tecnico, questo fenomeno viene definito recupero di energia. In generale vale il principio: verificate lo stato generale dell’auto elettrica usata e, se possibile, effettuate un giro di prova. Ove necessario, fate effettuare una perizia specialistica del veicolo prima dell’acquisto.