7 agosto 2020, testo: Tobias Mani, foto: Unsplash
Angela N., parrucchiera, ha chiamato Coop Protezione giuridica per una consulenza, quando a fine marzo il suo salone era sull’orlo del baratro. Da un giorno all’altro ha dovuto chiuderlo a causa delle misure imposte dalla Confederazione a seguito della pandemia di COVID-19. Ha potuto fare domanda di lavoro ridotto per i suoi tre collaboratori. Ma come sarebbe riuscita a pagare l’affitto di 4‘050 franchi al mese senza entrate?
La locatrice era disposta a estendere i termini di pagamento e ha sottoposto un accordo di proroga ad Angela N. Tuttavia, l’accordo prevedeva anche il riconoscimento del pagamento del canone d’affitto, motivo per cui Coop Protezione giuridica ha sconsigliato di firmarlo. Durante una conversazione personale con la cliente, dai documenti presentati è emerso che il pagamento dell’affitto non era l’unico problema. Tra le altre cose, l’ingresso del negozio non era sufficientemente protetto dalle intemperie.
Coop Protezione giuridica ha informato Angela N. in merito ai suoi diritti. Tuttavia, al pensiero di una rappresentanza legale Angela N. si sentiva a disagio. In oltre 20 anni si era costruita un’ampia cerchia di clienti nel quartiere e non voleva in nessun caso rischiare un litigio con la locatrice. Angela N. ha incontrato la locatrice, senza rappresentanza legale, ma rafforzata da un briefing dettagliato di Coop Protezione giuridica.
Angela N. è stata in grado di dimostrare alla locatrice che un rapido chiarimento dell’obbligo di pagamento degli interessi era fondamentale per poter continuare la sua attività. Inoltre, la situazione giuridica risultava oltremodo poco chiara. Non esiste ancora una giurisprudenza uniforme in relazione alla pandemia. Potrebbe passare molto tempo prima che la corte suprema prenda una decisione o si giunga a una soluzione politica. Tempo di cui non si dispone nella situazione attuale. È stata inoltre fatta notare l’assenza della protezione dalle intemperie.
Infine, anche grazie al pluriennale rapporto di locazione privo di conflitti, la locatrice ha accettato di rinunciare all’80% del canone d’affitto durante la chiusura, una soluzione molto gradita da Angela N.
L’accordo formulato da Coop Protezione giuridica è stato firmato già il giorno dopo. La sopravvivenza del salone di parrucchiera è stata così assicurata e il rapporto di locazione ne è uscito indenne.