Il fatto che il nome della mostra alluda a un camaleonte non è casuale, sebbene l’animale non sia raffigurato in nessuna delle opere esposte. L’artista svizzero Giacomo Santiago Rogado è affascinato dai camaleonti, che rientrano fra i rettili più antichi della Terra: famosi per la loro capacità di mimetizzarsi e il loro campo visivo di 360 gradi, questi animali hanno una percezione del mondo che noi fatichiamo a immaginarci. «I camaleonti [...], con le loro caratteristiche, sono molto affini a me e al mio lavoro», afferma Giacomo Santiago Rogado. I giochi di colori, gli effetti pittorici e le illusioni ottiche sono esattamente i tratti distintivi delle opere dell’artista lucernese.
Se i camaleonti si destreggiano bene con i colori, Giacomo Santiago Rogado è un vero genio nell’utilizzarli. I giochi cromatici sono molto presenti nei suoi dipinti, ad esempio in «Intuition 12» (2014), «Spirit 2» (2015) o anche in «Formación» (2019). Il vincitore del Swiss Art Award non ha un colore preferito. «I colori sono come i sentimenti, vanno e vengono, possono essere incontrollabili e sorprendenti, proprio come in un camaleonte. Mi piacciono tutti i colori e non potrei mai decidermi a sceglierne uno.» Rogado ama sperimentare e scoprire le infinite possibilità e le nuove forme di combinazione che emergono strada facendo.
Rogado ama cimentarsi in nuove tecniche. Tutte le opere attualmente esposte nell’Helvetia Art Foyer sono state realizzate con una tecnica mista. La sperimentazione è una componente essenziale del suo processo creativo: a Rogado le nuove idee vengono in mente in corso d’opera, mentre utilizza i colori e gioca con differenti tecniche. mentre utilizza i colori e gioca con differenti tecniche. I primi lavori di questo artista svizzero che attualmente vive a Berlino sono caratterizzati dall’ordine geometrico. Nel corso della sua crescita artistica, Rogado ha abbandonato le strutture rigide per dare più libertà e movimento ai colori. Tuttavia, nelle sue opere, le diverse tecniche cercano costantemente di raggiungere insieme un punto di equilibrio.
L’Helvetia Art Foyer è uno spazio espositivo difficile da gestire: vi sono molti angoli e finestre, passaggi, colonne e pareti oblique. «Per me la vera sfida da affrontare è stata proprio questa. Volevo creare ordine nello spazio con poche opere accuratamente selezionate e fare sì che lo sguardo fosse catalizzato verso i dipinti. Le quattro opere in grande formato che ho scelto dialogano tra loro dando vita a un nuovo spazio. I lavori su carta, essendo di formato ridotto e avendo carattere di studi, creano invece un ambiente – per così dire – più intimo», afferma Giacomo Santiago Rogado spiegando l’allestimento della mostra.