La vita non va sempre secondo i nostri piani. Ecco perché è ancora più importante garantire la sicurezza finanziaria alle persone che ci stanno particolarmente a cuore. Utilizzando come esempio il caso di Gabriella e Stefano, mostriamo come le soluzioni previdenziali personalizzate possono garantire che l’abitazione di proprietà della famiglia non debba essere venduta a causa di difficoltà finanziarie, anche qualora dovesse capitare il peggio.
Gabriella e Stefano vivono con i loro due figli adolescenti nella casa dei loro sogni. Poco meno di due anni fa, con circa 800’000 franchi hanno potuto realizzare questo progetto. Entrambi guadagnano assai bene: Gabriella (40 anni) condivide con la sua collega la direzione di un’agenzia pubblicitaria a tempo parziale, mentre Stefano (42 anni) occupa una posizione manageriale nel settore IT. Grazie ad un sufficiente capitale proprio, il finanziamento e i costi di gestione della casa rientrano senza problemi nel loro budget.
Per garantire che i costi siano commisurati al reddito familiare anche in caso di aumento dei tassi di interesse, al momento di allestire il calcolo della sostenibilità economica il loro creditore ipotecario ha fissato gli interessi ipotecari al 5% e i costi accessori all’1%. Inoltre, Gabriella e Stefano devono ammortizzare l’ipoteca di secondo grado (210’000 franchi) entro 15 anni. Sulla base del calcolo di tali costi empirici, l’onere teorico sul reddito familiare è di circa il 30%. La loro situazione rientra quindi nei parametri: infatti i costi ammessi sono pari al massimo a un terzo del reddito. Tuttavia, poiché i due hanno stipulato una soluzione ipotecaria vantaggiosa, l’onere effettivo è inferiore e il loro budget possiede ancora sufficiente margine.
Qualche anno fa un collega di Stefano ha avuto un incidente mentre praticava il parapendio. Questa circostanza ha fatto riflettere Gabriella e Stefano: ipotizzando un caso di emergenza, sono giunti alla conclusione che ciascuno di loro sarebbe in grado di continuare a finanziare la casa da sola/o. A tal fine, hanno calcolato la sostenibilità economica basandosi sui loro rispettivi redditi. In entrambi i casi, l’onere massimo verrebbe superato, la casa non sarebbe più sostenibile dal punto di vista fianziario e, nel peggiore dei casi, dovrebbe essere venduta.
Dover accettare un’altra perdita dopo una tragedia e lasciare l’amata casa, sarebbe inimmaginabile per qualsiasi membro della famiglia. Per coprire l’ammortamento della seconda ipoteca, al momento dell’acquisto della casa Gabriella e Stefano hanno stipulato insieme un’assicurazione decrescente in caso di decesso della durata di 15 anni. Se dovesse accadere qualcosa a uno di loro, si potrebbe utilizzarla per pagare immediatamente il debito residuo di questa tranche ipotecaria, riducendo di conseguenza i costi. Nel caso del reddito di Stefano, i conti tornano e con il suo cespite, la sostenibilità economica sarebbe ripristinata.
Nel caso di Gabriella la situazione è diversa. Non guadagna male, ma se Stefano dovesse mancare, dovrebbe poter ridurre di 50’000 franchi l’ipoteca di primo grado, portandola a 340’000 franchi. Pertanto i due hanno stipulato un’assicurazione contro il rischio di decesso complementare per questo importo. Grazie a questo accorgimento anche il calcolo della sostenibilità economica di Gabriella quadra, senza che lei debba aumentare il suo grado di occupazione.
Il punto critico del finanziamento è la sostenibilità economica. Per garantirla perlomeno per i prossimi 15 anni, Gabriella e Stefano pagano poco più di 700 franchi all’anno per le loro due assicurazioni contro il rischio di decesso. Questo rientra nella loro disponibilità finanziaria. Lo stesso vale per la garanzia di reddito in caso di incapacità al guadagno, un aspetto che hanno già regolato tempo fa. Insieme al loro consulente, Gabriella e Stefano hanno trovato la loro soluzione previdenziale individuale. Con una previdenza mirata, hanno reso il loro mondo e quello dei loro figli un po’ più sicuro.