25 febbraio 2016, Testo: Redazione D.A.S.
Passeggiare con il proprio cane è per molti un momento di relax e di svago. Ma può accadere che l’animale possa avere degli atteggiamenti imprevedibili e lesivi anche nei confronti di altri cani o persone.
Si è rivolta alla Compagnia Vanessa, proprietaria di Pongo, un bassotto di 5 anni. La cliente spiega ai legali D.A.S. che, durante una passeggiata, il proprio cane ha subito un’aggressione da parte di un pastore tedesco di proprietà di un ragazzo. Nel caso specifico i due animali si trovavano entrambi in un parco pubblico quando il pastore tedesco, privo di guinzaglio, si è avventato con violenza sul bassotto, mordendolo e strattonandolo ripetutamente. Vanessa racconta che, mentre cercava invano di dividere i due animali, il proprietario del cane di grossa taglia, in lontananza, teneva un altro cane al guinzaglio senza intervenire. Quando il pastore tedesco finalmente lasciava la presa, Pongo cadeva a terra ferito e insanguinato.
L’assicurata precisa che, vista la reticenza della controparte a collaborare, si è attivata chiamando la Polizia Locale. In ragione delle condizioni del cane, tuttavia, non potendo trattenersi sino all'arrivo dei vigili, si è allontanata lasciando l'altro proprietario insieme ad un passante che aveva assistito alla scena. I legali di D.A.S. spiegano all’assicurata che, salvo eccezioni, in aree ben delimitate e appositamente individuate dai Comuni, i cani vanno condotti al guinzaglio e che quest’ultimo non deve superare la misura di 1,5 m. Si tratta di disposizioni in vigore già dal 2009, reiterate più volte dalla normativa statale (da ultimo ordinanza del Ministero della Salute n. 3 del 06 agosto 2015). Inoltre, chi porta a passeggio un cane deve avere con sé la museruola, per poterla mettere all'animale nel caso in cui le circostanze lo rendano opportuno e comunque per fargliela indossare se richiesto da vigili o altre autorità. Tutti i cani, più in generale, devono essere tenuti sotto stretta vigilanza dai proprietari e da chi, in loro vece, li porti a passeggio. Accanto a queste norme di condotta, i legali D.A.S. ricordano all'assicurata il ben noto art. 2052 del codice civile che stabilisce che “il proprietario di un animale, o chi se ne serve per il tempo in cui l’ha in uso, è responsabile dei danni cagionati dall’animale, sia che fosse sotto custodia, sia che fosse smarrito, fuggito, salvo che provi il caso fortuito“.
In caso di scontro tra due cani, il risarcimento dei danni sarà quindi evitato dal proprietario solo se riesce a dare dimostrazione di essere stato assolutamente diligente e di non aver potuto evitare i danni dell'animale per l'intervento di fattori esterni imprevedibili, inevitabili ed eccezionali. In base a quanto sopra, i consulenti hanno invitato in primo luogo Vanessa a prendere informazioni sull'identità della controparte presso la Polizia Locale. Si sono attivati poi per redigere una richiesta di rimborso delle numerose spese veterinarie sostenute da Vanessa. La controparte, già sanzionata dai vigili per l'omessa custodia dell'animale, raggiunta dalla lettera dei legali D.A.S. e compreso che il protrarsi del comportamento non collaborativo l'avrebbe esposta solo ad una maggiorazione dei costi da rifondere, ha provveduto a contattare la nostra assicurata per porgere le proprie scuse e per accordarsi circa il risarcimento.